Sembrerà banale ma i contenuti, che spesso si danno per scontati, in un social aziendale sono le fondamenta di tutta la struttura.
Se in un social pubblico di fatto scegliendo gli “amici”, automaticamente si seleziona anche il messaggio che diffondono in rete, in un social aziendale i contenuti sono spesso determinati dai vertici.
Ecco una prima differenza tra i due tipi di “social”. Quale modello funziona, facile, basta guardare i numeri di Facebook e Twitter.
Quale la differenza, i contenuti e chi li determina.
Argomenti, pur interessanti, ma calati dall’alto senza che possano generare coinvolgimento e identificazione sono destinati a essere un inutile esercizio stilistico, un monologo auto celebrativo, spesso anche noioso.
Se l’argomento trattato non viene percepito come attuale, di immediato interesse, vicino alla propria realtà non viene considerato
Quale quindi il meccanismo vincente ? Facile, l’esatto contrario: argomenti specifici, condivisi e proposti dalla base che man mano scalano con l’evolversi della discussione e del confronto avvicinandosi al vertice della piramide aziendale.
Perché i gatti e i cani spopolano in rete ? Molti ne possiedono uno, e altrettanti vorrebbero averne.
I social aziendali devono essere pesantemente sbilanciati verso la periferia dell’impero, possono diventare così uno strumento utile a difenderne i confini, a reagire alle esigenze immediate, ad essere sempre pronti per risolvere una questione o una difficoltà.
Ogni social che asperge solo il verbo della dirigenza é destinato al fallimento. Spesso si da la colpa allo strumento, é palesemente un alibi. Prima di Facebook o Twitter si usavano anche le banali mail per mettere in circolo le idee e le proposte, la logica non cambia.
Utilizzare strumenti sempre diversi, spesso più accattivanti e funzionali, non incide sul risultato, anzi diventa un indicatore di incapacità a concepire un social aziendale.
Proseguiremo questo excursus analizzando il clima aziendale.